di Paolo d’Amico (La Sinistra, Rifondazione Comunista – Alto Sebino)
C’è sul sito del Comune di Tavernola un “Aggiornamento studio geologico a supporto pgt” del 2010 sulla “principale frana attiva sul territorio comunale che interessa una parte della miniera di marna da cemento Ognoli”. Fenomeno franoso, continua, studiato dagli specialisti “dagli anni ’70 del secolo scorso (…) ed è stato proprio il monitoraggio a rendere possibile l’allertamento prima dell’ultimo distacco corticale sul corpo di frana del novembre 2010.”
Dunque, storia vecchia. Vecchia di cinquanta anni. Ma che, di fronte all’allarme tsumani di questi giorni, torna di grande attualità. Storia vecchia come anche il modo di affrontare l’emergenza frana in corso: minimizzare. Al di là di qualche richiamo in prima pagina sui quotidiani locali, poco o nulla si è sentito dalle istituzioni preposte, la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo.
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