RIVOLTA NEGLI ATENEI CONTRO I CRIMINI DI GUERRA. L’OBBEDIENZA NON E’ PIU’ UNA VIRTU’

Ezio Locatelli

Circa duemila studenti arrestati in almeno sessanta università e college americani per aver protestato contro il genocidio in corso a Gaza, per aver chiesto che vengano sospesi i legami scientifici e finanziari tra Atenei e Israele. Agenti in tenuta antisommossa che entrano nei campus universitari, abbattono tende e cartelli pro-Palestina, manganellano e arrestano migliaia di studenti alla faccia di Biden, faccia tosta, che dice “non siamo un paese autoritario”. Una rivolta che sta dilagando in tante scuole e università europee e italiane.

E’ la rivolta dei giovani contro le complicità dei governi occidentali nei crimini di guerra a Gaza e Cisgiordania, è la protesta contro il militarismo, la corsa agli armamenti, i doppi standard umanitari, la falsa democrazia delle classi dirigenti asservite alle dinastie del denaro, alle economie predatorie e della guerra. Siamo in presenza della nascita di un movimento giovanile che rimette radicalmente in discussione il falso mito di superiorità e supremazia su cui si sono rette sinora le società capitalistiche occidentali.

Questo movimento, a cui va tutto il nostro appoggio, nel rifiuto di percepire l’ordine e l’obbedienza come fatti coercitivi – come diceva don Milani “l’obbedienza non è più una virtù” – ci fa ben sperare nella possibilità di costruire un futuro diverso, di pace e giustizia sociale.