Diritto alla casa. Presidi autorizzati in difesa di famiglie sfrattate equiparati ad assembramenti pericolosi

di Monica Sgherri*

Prove di repressione in atto: succede a Montello (Bergamo): lo sgombero è rimandato ma i manifestanti  sono pesantemente multati!

La conferma della proroga del blocco dell’esecuzione degli sfratti è stato un respiro di sollievo ma come avevamo sottolineato la guerra sociale che si sarebbe scatenata con la riapertura della stagione degli sfratti con la forza pubblica di famiglie colpite da un provvedimento di morosità incolpevole era semplicemente rimandata a giugno se questi mesi non vengono utilizzati per mettere in campo un piano straordinario per aumentare consistentemente il numero di alloggi popolari da destinare alle famiglie sotto sfratto o in   graduatoria da anni nei Comuni.

La pandemia sanitaria non può certo sopportare le conseguenze di una famiglia sbattuta in mezzo alla strada perché sfrattata! Il passaggio da casa a casa è oggi ancora più necessario proprio per le conseguenze sanitarie.

Ma appunto noi abbiamo paventato il rischio di guerra sociale con l’uso indiscriminato degli sfratti: Perdi il lavoro, o il reddito da lavoro si ridimensiona notevolmente, e non puoi pagare l’affitto: a questa condizione drammatica, destinata a durare negli anni perché tale è la previsione della durata della crisi economica.

Questo è quanto è successo a Montello (Bergamo) a gennaio, prove di repressione e contrasto autoritario a chi ha cercato di evitare uno sgombero forzato a 3 famiglie, due delle quali con minori, nonostante i ripetuti tentativi di Unione Inquilini   di concordare un rinvio dello sfratto per trovare una soluzione abitativa alternativa (inquietante l’inazione dell’amministrazione comunale e della Prefettura di Bergamo)

E’ questo il caso di un presidio autorizzato, sottolineiamo autorizzato, a difesa di famiglie sotto sfratto per evitare la tragedia di una esecuzione forzata. Un presidio in solidarietà, almeno trenta persone, inquilini e militanti di rifondazione comunista, attivisti di Unione Inquilini e sportelli sociali tutte con tanto di mascherina, il rispetto del distanziamento e il dispenser a portata di mano. L’obiettivo del presidio era bloccare lo sgombero, non lasciare solo le famiglie di fronte a questo dramma e sostenerle con la solidarietà attiva e non ultimo certo affermare il principio che si può manifestare.

L’obiettivo del presidio è stato raggiunto, lo sgombero è stato rimandato ma un mese dopo circa sono arrivate le multe a 12 persone,  400 euro cadauno, per  assemblamento pericoloso causa Covid.

“.. confermiamo la nostra totale solidarietà alle persone vessate a Montello, -recita un comunicato stampa Francesco Macario, segretario Prc/Se Bergamo e provincia – di impegnandoci altresì a denunciare e contrastare l’uso ormai generalizzato di multe e verbali per reprimere le proteste e le lotte sociali (26.02.2021)

E’ evidente l’uso strumentale e autoritario per reprimere qualsiasi protesta sociale, anche se pacifica e rispettosa delle regole di salvaguardia sanitaria: È un avvertimento chiaro a chi oserà protestare, a chi oserà organizzare e partecipare a presidi pacifici.

L’obiettivo del presidio è stato raggiunto, lo sgombero è stato rimandato

Questo episodio è per noi un banco di prova del Governo Draghi, viene da tremare pensando a cosa potrà succedere a giugno quando scadrà il blocco dell’esecuzione degli sfratti! A cosa saranno equiparate le pratiche di difesa del diritto alla casa?   Le risorse ci sono dopo più di un ventennio di assenze di politiche pubbliche abitative è urgente adottare soluzioni strutturali per risolvere a monte il dramma del bisogno casa. Le risorse ci sono: sa subito un piano straordinario casa realizzabile in tempi certi e brevi a partire dal recupero del patrimonio pubblico dismesso compatibile alla residenza.

*responsabile nazionale ‘casa e diritto all’abitare’ PRC-S.E.