RIFLESSIONI SENZA PREGIUDIZI SU SESSUALITA’ ED HANDICAP: IL LASCITO DEL NOSTRO COMPAGNO EDO FACCHINETTI, OGGI SCOMPARSO


Il compagno Edoardo Facchinetti, per tutti/e noi Edo, anni 63, di Entratico (bg), ci ha lasciato. 

Ricordare Edo significa ricordare una persona che ha fatto del suo essere portatore d’handicap non un elemento di passività, di rassegnazione e di autocommiserazione ma una condizione da cui partire per riflettere sulle problematiche del proprio vissuto e cercare di cambiare il mondo, di renderlo più umano e a misura di tutti/e. Questo era Edo, un compagno che ha saputo lasciare un segno profondo in tematiche ancora oggi tabù, come per esempio il rapporto fra sessualità ed handicap. 

Diplomatosi Assistente Sociale alla storica scuola dell’Umanitaria di Milano, è stato negli anni ’80/’90 Presidente del Comitato bergamasco per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dove ha condotto battaglie importanti per il riconoscimento del diritto alla mobilità dei disabili.

Memorabili le multe che gli aderenti comminavano a chi parcheggiava sui marciapiedi o nei posti riservati agli invalidi, bloccando loro la possibilità di muoversi e di vivere la città. Quelle multe simboliche, lasciate sul parabrezza delle auto, facevano riflettere i trasgressori che alla fine venivano invitati a sottoscrivere per sostenere il Comitato. Molti/e, colpiti nel vivo, riflettevano sull’errore e sottoscrivevano. 

Attivo per anni nella Uildm (Unione lotta alla distrofia muscolare), facendo parte anche del direttivo provinciale, verso la fine degli anni 80 – dopo una breve adesione ai Verdi – entra in Democrazia Proletaria con la quale poi confluirà nel 1991 in Rifondazione Comunista. Col compagno Giovanni Mazzola, scomparso dal 2010, Edo è stato tra i fondatori del Circolo Di Rifondazione della Valcavallina, nonché membro del Comitato Politico Provinciale e responsabile della Commissione Salute del PRC.

La sua militanza politica di comunista libertario ha fatto crescere in lui la consapevolezza  che lotta per i diritti dei disabili e lotta politica per trasformare l’esistente sono tutt’uno, che una alimenta l’altra. Per anni ha collaborato con l’Ufficio Diritti Cgil a sostegno delle persone più svantaggiate (migranti, disabili, ecc.), a favore degli ultimi ed è stato membro del direttivo camerale della Cgil di Bergamo.

Da sempre iscritto all’Anpi, ha partecipato a tutte le battaglie antifasciste così come a quelle antirazziste e per la pace. La sua opera fondamentale è stata appunto il lavoro sul tema “sessualità ed handicap” – tema tabù non solo nella bergamasca – che lo ha portato, in collaborazione con Rita Gay e Michele Di Bona, a scrivere il libro “Eros e disabili. Riflessioni e testimonianze” edito da “Ancora” in cui Edo si racconta.

Parlando di sè, del suo vissuto, del suo rapporto con il sesso, Edo è riuscito a far conoscere con parole semplici ma profonde un mondo ancor oggi negato e mascherato dietro un perbenismo e un conformismo asfissianti. Edo, nella sua autenticità, è riuscito a rompere quel muro, un po’ come fece Freud molti anni prima.

Eterosessualità, omosessualità, bisessualità, rapporto con l’altro sesso raccontati da un corpo che nella vulgata non dovrebbe, perché menomato, avere impulsi e desideri sessuali e amorosi come tutti/e gli/le altri/e. Ci ha fatto riflettere sul nostro essere, come normodotati, incapaci di capire e noi stessi veramente invalidi nel ritenerci unici depositari della verità. Bellissimo il suo rapporto con il fratello don Giacomo, un rapporto unico di tutta la vita. 

Concludendo, mi piace ricordare il rapporto particolare d’affetto e di amicizia che lo ha legato fino all’ultimo giorno con il compagno Bruno Ghilardi (per tutti noi affettuosamente “Bruno barba”), dietro di lui nella foto e accanto a lui ovunque, che lo ha assistito e portato in giro per l’intera provincia. Un rapporto unico: e oggi so che il nostro Bruno, che ci ha dato la triste notizia, lo sta piangendo ancor più di noi, perché per Bruno con Edo se ne va non solo un compagno ma anche un amico fraterno con cui ha condiviso dolori, speranze e passioni. 

Caro Edo, compagno fantastico, che la terra ti sia lieve. 

Per le compagne e i compagni della federazione di Bergamo e del circolo della Val Cavallina di Rifondazione Comunista
Marco Sironi