Covid19: ecco i brillanti risultati dei fanatici del Pil

di Marco Bersani, Attac Italia (da https://www.attac-italia.org/covid19-ecco-i-brillanti-risultati-dei-fanatici-del-pil/?fbclid=IwAR2XfWlxF7xxEeoHT7T8mooIBEz0PsnzoDyXkoe_BWNa1UX775akQcvCit4)

Quindici mesi di pandemia dovrebbero essere sufficienti per fare un bilancio ragionato e intellettualmente onesto sull’efficacia delle misure messe in campo per affrontarla e sulla visione di società che le ha determinate.

Se non per altre ragioni, almeno per dare un significato agli oltre 120.000 morti (ad oggi) che nel nostro Paese si sono verificati.

Come è chiaro a tutt* l’impostazione che ha guidato la strategia per affrontare la crisi pandemica nel nostro Paese – e in gran parte dei molti altri – è stata quella della “mitigazione”, oggi ribattezzata da Draghi del “rischio calcolato”.

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Rifondazione Comunista: “In pensione a 60 anni o con 40 di contributi, altro che ritorno alla Fornero”

Antonello Patta*

Si avvicina la scadenza di “quota cento” e il governo Draghi mostra di essere intenzionato a seguire le raccomandazioni della Commissione europea sulla riduzione della spesa pensionistica tramite il ritorno all’applicazione integrale della legge Fornero, definita a suo tempo, giustamente, come la legge più antipopolare del dopoguerra.
Si insiste pervicacemente su questa linea nonostante i dieci miliardi di risparmi su quota cento,  il progressivo impoverimento di milioni di pensionati, le ingiustizie e le distorsioni di un sistema che discrimina fortemente i giovani, le donne e i lavoratori con stipendi bassi e lavori discontinui, il fatto che l’allungamento della vita lavorativa abbia ridotto, in sei anni, di più di un milione di unità  l’occupazione nella fascia di giovani tra 15 e 35 anni.
A lor signori non fa problema il livello vergognoso delle pensioni attuali con 10 milioni di pensioni sotto i 750 euro, la media delle pensioni delle donne a circa il 50 per cento di quelle degli uomini  e il fatto che  i giovani di oggi siano destinati con questo sistema a un futuro di indigenza con   assegni pensionistici  ridotti  fino al 30% dello stipendio


Resta intatta la linea neoliberista che ha accompagnato il varo della Fornero , supportata in passato con la motivazione dell’austerità e oggi insistendo   con la falsa motivazione della non sostenibilità del sistema.  La realtà, oggi come ieri,  è che si continua a  perseguire  l’obiettivo della demolizione della previdenza pubblica per favorire i fondi privati.
I problemi veri, anche per il sistema previdenziale, sono la disoccupazione, i lavori precari discontinui, i part time obbligati, i bassi salari, paghe minime orarie intollerabili pur in presenza di contratti “regolari”, l’enorme mole del lavoro schiavile non dichiarato nell’economia sommersa.

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VIVA IL 1° MAGGIO, festa delle lavoratrici e dei lavoratori

1° MAGGIO 2021, BERGAMO. APPUNTAMENTO IN PIAZZA VITTORIO VENETO DALLE ORE 9.30 A MEZZOGIORNO

La pandemia in atto ha rivelato i drammatici effetti di un modello economico e sociale fondato sul primato dell’impresa privata e del profitto. Le politiche neoliberiste e l’austerità sono state gli strumenti attraverso cui in Italia il capitalismo ha puntato a una redistribuzione della ricchezza a vantaggio dei profitti e delle rendite, riducendo il salario diretto (usando la precarietà e il ricatto occupazionale) e quello indiretto e differito (mediante il pesante ridimensionamento del ruolo del welfare). Si è cercato di privatizzare tutto il possibile (recentemente anche l’acqua), trasformando i bisogni in merci e riducendo il ruolo pubblico all’intervento compassionevole verso le povertà e le marginalità, a vantaggio di un capitalismo in crisi di valorizzazione, portando le diseguaglianze sociali a estremi mai visti dal dopoguerra.

Il governo di (quasi) unità nazionale che sta gestendo l’attuale fase politica caratterizzata dalla perdurante pandemia ha infine varato il Recovery Plan il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E’ un tentativo smaccato di proseguire sulla strada già presa. Un “piano” che, nonostante le chiacchiere sulla finzione ecologica (su cui si avviano percorsi vaghi e dall’esito incerto), consegnerà una valanga di miliardi ai soliti noti, con persino la beffa di ben 17 miliardi destinati alla spesa per armamenti. Un piano che, in un paese che frana a ogni temporale, pone al centro degli investimenti le grandi opere a iniziare dalla TAV. Emblematico che le risorse per la sanità siano largamente insufficienti a colmare i danni causati dai tagli.

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BERGAMO. 25 APRILE 1945/2021 – LA RESISTENZA CONTINUA

Comunicato Prc/Se di Bergamo e provincia


Nel secondo anno di pandemia giungiamo di nuovo alla scadenza del 25 Aprile, una ricorrenza che troppi vorrebbero cancellare o ridurre a semplice presenza celebrativa e istituzionale. Invece il 25 Aprile rimane una grande occasione popolare e di massa per dare continuità alla Resistenza, da quella storica a quella attuale.

Una resistenza contro le nuove forme di sfruttamento e per denunciare l’aumento delle diseguaglianze che sempre più caratterizzano la nostra società. Degenerazioni sociali accentuate della crisi pandemica attuale e dalla sua mala gestione.

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ALCUNE – DOLENTI! – NOTE SUL CONSUMO DI SUOLO IN LOMBARDIA

Il consumo di suolo è un fenomeno sviluppatosi in seguito all’esplosione dell’antropizzazione del pianeta che ha raggiunto il suo apice con l’attuale sviluppo capitalistico delle forze produttive. l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (Ispra) si riferisce al consumo di suolo come a “un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. Il fenomeno si riferisce a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative e infrastrutturali”. Un suolo risulta quindi consumato quando viene impermeabilizzato e, di fatto, non è più in grado di svolgere la propria funzione in quanto tale.

Il suolo è essenziale per le sue funzioni per la riproduzione degli organismi viventi, compreso l’uomo, ma tale risorsa è fondamentalmente non rinnovabile, in quanto la pedogenesi – ovvero il processo che porta alla formazione del suolo grazie all’azione di fattori fisici, chimici e biologici – è estremamente lenta: sono necessari almeno 500 anni per la formazione di 2,5 centimetri di suolo. Distruggere il suolo nelle quantità attuali è quindi un atto suicida.

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(18.04.21) Bergamo – Piazza Sant’Anna. Presidio e volantinaggio

Domenica 18 aprile dalle ore 10.00 alle ore 12.00 a Bergamo in Piazza Sant’Anna (Borgo Palazzo) Rifondazione Comunista di Bergamo continua la campagna con il Coordinamento per il Diritto alla Salute per sospendere i brevetti dai vaccini e per cambiare la sanità in Lombardia riscrivendo da cima a fondo la Legge Regionale 23 (la cosiddetta “riforma” Maroni del 2015).

Nel corso del presidio sarà possibile firmare per la campagna europea (ICE) “Nessun profitto sulla pandemia”

Volantino

(12.04.21) Bergamo. Parking Fara: note sui documenti progettuali per il completamento

PRESENTAZIONE DELLE NOTE SUI DOCUMENTI PROGETTUALI PER IL COMPLETAMENTO DEL PARCHEGGIO INTERRATO IN CITTA’ ALTA

Il Bando di Bergamo Parcheggi SpA per il completamento del parcheggio interrato della Rocca è stato pubblicato e la realizzazione dell’opera prevede due sole fasi:

  • Fase 3) realizzazione delle strutture in cemento armato.
  • Fase 4) finiture interne, impermeabilizzazioni, etc.

Le altre fasi 1) e 2) sono state realizzate con precedente contratto di appalto.

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E scoppia una nuova tempesta in una tazzina di caffe…

Ancora una volta i consiglieri della Lega Lombarda (ammesso che di padano sia rimasto qualche cosa nel partito di Salvini) del Comune di Bergamo si producono nell’ennesimo comunicato per stigmatizzare questa volta la screening anti Covid offerto gratuitamente dal Centro Sociale Pacì Paciana a tutti i cittadini di Bergamo.

L’iniziativa appare assai interessante soprattutto per quelle persone che non avendo i mezzi economici necessari non sono in grado, pur avendone la necessità, di procedere a fare i tamponi a pagamento.

E sì, perché nella ricca e industriosa Lombardia, amministrata proprio dalla Lega, i tamponi non sono né garantiti a tutti né gratuiti (come dovrebbe essere per salvaguardare la salute pubblica). Anzi sono spesso società private che per un obolo (dai 30 ai 120 euro) si propongono di realizzare questi test fondamentali. E questo sin dalle prime fasi della pandemia quando addirittura i test non si facevano perché la regione pretendeva che fosse utilizzato un solo tipo di test autorizzato da lei (cosa su cui la magistratura potrebbe utilmente indagare visti gli scandali che hanno coinvolto i vertici regionali e molti amministratori locali del centrodestra, ultimo il sindaco di Opera che anche la Lega sosteneva).

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(10.04.21) COVID-19. LA SALUTE NON È UNA MERCE, LA SANITÀ NON È UN’AZIENDA! Presidio a Bergamo, Piazza Goisis (Stadio)

Il 7 aprile è stata celebrata, come ogni anno, la Giornata mondiale della salute che ha sottolineato ancora più fortemente il legame tra ambito sociale, economico, culturale e salute.

  • Sabato 10 aprile, dalle ore 10 alle ore 12.00, saremo come Partito della Rifondazione Comunista in piazza a Bergamo, al mercatino di Piazza Goisis (Stadio) con il Coordinamento per il diritto alla salute in collegamento diretta streaming (sulle pagine di Medicina Democratica https://www.medicinademocratica.org/wp/) con le altre piazze che lo stesso giorno si mobilitano.

Le istituzioni dell’UE e i governi dei paesi europei devono assumersi, ora e con urgenza, le proprie responsabilità adeguando la propria capacità di risposta alla pandemia.

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Pasqua e pasquetta in zona rossa, piazze e parchi chiusi, ma supermercati aperti. Presidenti delle regioni facciano ordinanze di chiusura

Comunicato stampa

A Pasqua e Pasquetta potremmo ritrovarci all’interno di un paradosso folle, insensato e pericoloso. L’Italia in zona rossa, con sindaci e prefetti che si affrettano a chiudere piazze e parchi pubblici mentre la normativa vigente consentirebbe alle attività commerciali: negozi, discount, supermercati e ipermercati del settore alimentare (anche all’interno dei centri commerciali), catene dell’elettronica, ferramenta, negozi di abbigliamento per bambini, articoli sportivi ecc di rimanere aperti in quanto “essenziali” e grazie anche alla liberalizzazione delle aperture nei giorni festivi.

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