ALCUNE – DOLENTI! – NOTE SUL CONSUMO DI SUOLO IN LOMBARDIA

Il consumo di suolo è un fenomeno sviluppatosi in seguito all’esplosione dell’antropizzazione del pianeta che ha raggiunto il suo apice con l’attuale sviluppo capitalistico delle forze produttive. l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (Ispra) si riferisce al consumo di suolo come a “un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. Il fenomeno si riferisce a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative e infrastrutturali”. Un suolo risulta quindi consumato quando viene impermeabilizzato e, di fatto, non è più in grado di svolgere la propria funzione in quanto tale.

Il suolo è essenziale per le sue funzioni per la riproduzione degli organismi viventi, compreso l’uomo, ma tale risorsa è fondamentalmente non rinnovabile, in quanto la pedogenesi – ovvero il processo che porta alla formazione del suolo grazie all’azione di fattori fisici, chimici e biologici – è estremamente lenta: sono necessari almeno 500 anni per la formazione di 2,5 centimetri di suolo. Distruggere il suolo nelle quantità attuali è quindi un atto suicida.

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(18.04.21) Bergamo – Piazza Sant’Anna. Presidio e volantinaggio

Domenica 18 aprile dalle ore 10.00 alle ore 12.00 a Bergamo in Piazza Sant’Anna (Borgo Palazzo) Rifondazione Comunista di Bergamo continua la campagna con il Coordinamento per il Diritto alla Salute per sospendere i brevetti dai vaccini e per cambiare la sanità in Lombardia riscrivendo da cima a fondo la Legge Regionale 23 (la cosiddetta “riforma” Maroni del 2015).

Nel corso del presidio sarà possibile firmare per la campagna europea (ICE) “Nessun profitto sulla pandemia”

Volantino

(12.04.21) Bergamo. Parking Fara: note sui documenti progettuali per il completamento

PRESENTAZIONE DELLE NOTE SUI DOCUMENTI PROGETTUALI PER IL COMPLETAMENTO DEL PARCHEGGIO INTERRATO IN CITTA’ ALTA

Il Bando di Bergamo Parcheggi SpA per il completamento del parcheggio interrato della Rocca è stato pubblicato e la realizzazione dell’opera prevede due sole fasi:

  • Fase 3) realizzazione delle strutture in cemento armato.
  • Fase 4) finiture interne, impermeabilizzazioni, etc.

Le altre fasi 1) e 2) sono state realizzate con precedente contratto di appalto.

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E scoppia una nuova tempesta in una tazzina di caffe…

Ancora una volta i consiglieri della Lega Lombarda (ammesso che di padano sia rimasto qualche cosa nel partito di Salvini) del Comune di Bergamo si producono nell’ennesimo comunicato per stigmatizzare questa volta la screening anti Covid offerto gratuitamente dal Centro Sociale Pacì Paciana a tutti i cittadini di Bergamo.

L’iniziativa appare assai interessante soprattutto per quelle persone che non avendo i mezzi economici necessari non sono in grado, pur avendone la necessità, di procedere a fare i tamponi a pagamento.

E sì, perché nella ricca e industriosa Lombardia, amministrata proprio dalla Lega, i tamponi non sono né garantiti a tutti né gratuiti (come dovrebbe essere per salvaguardare la salute pubblica). Anzi sono spesso società private che per un obolo (dai 30 ai 120 euro) si propongono di realizzare questi test fondamentali. E questo sin dalle prime fasi della pandemia quando addirittura i test non si facevano perché la regione pretendeva che fosse utilizzato un solo tipo di test autorizzato da lei (cosa su cui la magistratura potrebbe utilmente indagare visti gli scandali che hanno coinvolto i vertici regionali e molti amministratori locali del centrodestra, ultimo il sindaco di Opera che anche la Lega sosteneva).

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(10.04.21) COVID-19. LA SALUTE NON È UNA MERCE, LA SANITÀ NON È UN’AZIENDA! Presidio a Bergamo, Piazza Goisis (Stadio)

Il 7 aprile è stata celebrata, come ogni anno, la Giornata mondiale della salute che ha sottolineato ancora più fortemente il legame tra ambito sociale, economico, culturale e salute.

  • Sabato 10 aprile, dalle ore 10 alle ore 12.00, saremo come Partito della Rifondazione Comunista in piazza a Bergamo, al mercatino di Piazza Goisis (Stadio) con il Coordinamento per il diritto alla salute in collegamento diretta streaming (sulle pagine di Medicina Democratica https://www.medicinademocratica.org/wp/) con le altre piazze che lo stesso giorno si mobilitano.

Le istituzioni dell’UE e i governi dei paesi europei devono assumersi, ora e con urgenza, le proprie responsabilità adeguando la propria capacità di risposta alla pandemia.

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Pasqua e pasquetta in zona rossa, piazze e parchi chiusi, ma supermercati aperti. Presidenti delle regioni facciano ordinanze di chiusura

Comunicato stampa

A Pasqua e Pasquetta potremmo ritrovarci all’interno di un paradosso folle, insensato e pericoloso. L’Italia in zona rossa, con sindaci e prefetti che si affrettano a chiudere piazze e parchi pubblici mentre la normativa vigente consentirebbe alle attività commerciali: negozi, discount, supermercati e ipermercati del settore alimentare (anche all’interno dei centri commerciali), catene dell’elettronica, ferramenta, negozi di abbigliamento per bambini, articoli sportivi ecc di rimanere aperti in quanto “essenziali” e grazie anche alla liberalizzazione delle aperture nei giorni festivi.

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Rifondazione: Bergamo, rivelazioni di “Domani” confermano che anche governo Conte responsabile della mancata zona rossa

L’inchiesta della giornalista Francesca Nava sul quotidiano Domani conferma quello che come Rifondazione Comunista abbiamo sempre sostenuto. Anche Conte e Speranza sono responsabili della mancata istituzione della “zona rossa” nei comuni di Nembro e Alzano in provincia di Bergamo.

L’anno scorso la giunta regionale lombarda di destra e il governo nazionale M5S-PD-LEU hanno deciso di non fare la zona rossa per non far arrabbiare Confindustria. Ricordiamo che gli industriali dissero che non si potevano chiudere le fabbriche e la politica li accontentò.

Conte avrebbe anteposto il «costo politico» di una decisione che vedeva la contrarietà di Confindustria alla tutela della salute. Dopo la riunione riservata del 2 marzo, rivelata da Francesca Nava, il ministro Speranza il 4 marzo dell’anno scorso incontrò la giunta leghista lombarda. Il resto è noto, lo scaricabarile inutile. La giunta di destra lombarda ha seguito indicazioni degli industriali, il governo pure.

La subalternità della politica al potere economico ha prodotto una strage che si cerca di rimuovere.

Quando diciamo che c’è bisogno di una sinistra che sia alternativa ai poli esistenti vogliamo dire, per esempio, una sinistra che non prenda ordini dal padronato.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Francesco Macario, segretario provinciale di Bergamo di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

L’articolo di Francesca Nava – Clicca per ingrandire

Praticare l’opposizione, costruire l’alternativa. Il tempo è ora – ASSEMBLEA ONLINE

*** DOMENICA 28 MARZO, dalle ore 15.30 alle ore 20.30 – Pagine facebook Partito della Rifondazione Comunista e Maurizio Acerbo

Il governo Draghi esprime la convergenza di centrodestra, centrosinistra e movimento 5 stelle attorno alle politiche neoliberiste. Non si tratta di una novità assoluta: le diversità tra i poli politici oggi esistenti hanno il loro baricentro all’interno del “pensiero unico”. Il bipolarismo è servito principalmente ad espungere la rappresentanza delle classi popolari e dei loro interessi dal sistema politico, a sostituire l’alternanza all’alternativa. In questo contesto è maturato un distacco tra popolo e istituzioni rappresentative che mette a rischio lo stesso quadro democratico. Crisi sociale e democratica si intrecciano pericolosamente.

Noi, compagne e compagni del Partito della Rifondazione Comunista, impegnate/i a costruire la più ampia e unitaria opposizione al governo Draghi, riteniamo urgente aprire una fase di dialogo e di ascolto reciproco fra tutte le donne e gli uomini che condividono l’urgenza della costruzione dell’alternativa. Confidiamo che questa “chiamata di emergenza” possa essere utile alla definizione e alla nascita di una prospettiva unitaria, in un confronto aperto e all’altezza della gravità di questo momento drammatico per il paese e per l’umanità tutta. La sindemia del Covid, che ha la sua origine nella devastazione ambientale ed è stata pesantemente amplificata dalla gestione privatistica di sanità ed industria farmaceutica, sottolinea la necessità di modificare urgentemente e radicalmente lo stato di cose presente. Occorre cambiare direzione, non tornare a prima!

Il principale elemento di controtendenza, in questa situazione altrimenti desolante, è costituito da un esteso tessuto di pratiche sociali, culturali e politiche – in cui siamo quotidianamente impegnate/i anche noi di Rifondazione Comunista – che alimenta dall’esterno del parlamento il conflitto di classe e ambientale, la dialettica sociale e democratica, il mutualismo e la solidarietà, le pratiche femministe e le campagne per la pace, i diritti e contro ogni discriminazione e razzismo. Vi sono reti, intelligenze e soggettività – associazioni, comitati, settori sindacali conflittuali, movimenti, partiti, liste ed esperienze civiche legate al territorio – che operano positivamente senza però avere quel profilo politico comune che è necessario al fine di costituire uno stabile punto di riferimento per le classi popolari e per larga parte del paese.

Si tratta di aprire una nuova fase.

Vogliamo cooperare per lo sviluppo di un movimento che, dall’opposizione al governo Draghi, a partire dalle questioni sociali, ambientali, democratiche, da quelle legate alla differenza di genere, porti alla costruzione, tanto difficile quanto necessaria, di una aggregazione, di una soggettività che da sinistra, insieme a forze ambientaliste e civiche, si batta per l’alternativa alla barbarie neoliberista e ai poli politici oggi esistenti. Si tratta di socializzare la politica e politicizzare il sociale, superando steccati e diffidenze che da tempo ostacolano la costruzione di un vasto movimento politico e sociale per l’alternativa, senza la pretesa di cancellare le differenze o di ridurre ad uno la pluralità delle diverse esperienze, ma ben consapevoli che nessuna delle forze della sinistra di alternativa esistenti ha oggi la forza o l’autorevolezza per realizzare questo obiettivo.

Vi invitiamo quindi ad affrontare insieme un percorso processuale di dialogo e cooperazione che valorizzi tutte le esperienze che operano sul piano sociale, culturale e politico e si muovono nella prospettiva di trasformare in modo profondo e radicale un sistema che antepone il profitto ai diritti delle persone e alla tutela della natura e dei beni comuni. Un percorso con l’obiettivo di porre le basi per una aggregazione unitaria e plurale, per una soggettività che per dimensioni e credibilità possa rappresentare una alternativa ai poli politici oggi esistenti.

Siamo consapevoli delle difficoltà da superare: prendiamoci il tempo necessario, senza l’incombere di precipitazioni elettoralistiche, ma con la coscienza di non dover perderne altro: il tempo è ora!

Noi ci siamo e vi proponiamo di aprire il dialogo. A tal fine vi invitiamo ad un primo momento di incontro on line per il giorno 28 marzo, dalle ore 16 alle ore 20,30.

Per informazioni e adesioni: opposizione.alternativa@rifondazione.it

Frana di Tavernola. Garantire la sicurezza ambientale e l’occupazione non i profitti del Cementificio

di Ezio Locatelli (*)

Solo degli incoscienti, degli irresponsabili possono ipotizzare che il disastro della frana del Monte Saresano debba dare corso alla riapertura dell’attività del Cementificio di Tavernola, dando ad esso la possibilità  di utilizzare il materiale buono della frana. Che è come dire: “più distruggi più guadagni”.

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Istat, Draghi a Bergamo e 6.218 morti


L’Istat ha diffuso i dati sulla mortalità riferiti a tutto il 2020, confrontati con la media del quinquennio 2015-2019, variamente disaggregati e presentati in agili tabelle interattive.

La provincia di Bergamo nel 2020 è stata quella che ha avuto il più alto aumento della mortalità (+60,6%) rispetto al quinquennio precedente; a seguire nella graduatoria altre 8 province della Lombardia, che – come risaputo – è quella che nel 2020 ha registrato la più alta variazione di mortalità (+36,6%).

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