NO WAR! Mobilitiamoci

L’allargamento della Nato ai Paesi dell’Est sarebbe “l‘errore più fatale della politica americana”, andrebbe nel senso di “infiammare le tendenze militariste”, di “ripristinare l’atmosfera della Guerra Fredda” nelle relazioni Est-Ovest. Questo l’avvertimento di George Frost Kennan pubblicato sul New York Times nel 1997. Kennan, a quel tempo, era uno dei diplomatici americani più in vista.

In barba a questo avvertimento e agli impegni presi all’atto dello sgretolamento dell’Unione Sovietica gli Usa hanno deciso di usare la loro potenza militare, senza limite alcuno, per modificare le linee di demarcazione della propria influenza, dando corso all’espansione della Nato, ad una moltiplicazione delle basi e dei presidi militari permanenti nell’Europa dell’Est e in tutte le aree del pianeta.

Cosi facendo si è acceso una miccia che è all’origine delle tendenze nazionaliste e militariste che ci sono in questo momento sia ad Est che a Ovest con una accelerazione bellica inequivocabile. Com’è stato scritto nel documento dell’ultima direzione nazionale Prc-Se “non bisogna essere simpatizzanti di Putin (e noi non lo siamo affatto) per capire che la Russia non può accettare di ritrovarsi missili e basi Nato ai suoi confini”.

C’è solo un’unica possibilità per impedire che si vada alla guerra che è quello di impedire il riarmo di intere aree del pianeta, di andare verso la loro demilitarizzazione, di mobilitarsi contro l’uso della forza militare, le azioni unilaterali.

La decisione del governo italiano di inviare truppe in assetto di guerra in Ungheria, Polonia, Ucraina è una decisione irresponsabile, in rotta di collisione con i principi della nostra Costituzione. Scendiamo in piazza, mobilitiamoci contro la guerra e i centri di dominio mondiale che puntano ad affermare il proprio diritto incontrastato alle azioni unilaterali. (Ezio Locatelli, segreteria nazionale Prc/Se)