NO ALLA GUERRA IN UCRAINA; NO ALL’ESPANSIONISMO DELLA NATO

MOBILITIAMOCI PER UNA SOLUZIONE DI PACE

L’ulteriore tentativo di allargamento della NATO fino ai confini della Russia è alla base dell’escalation in Ucraina. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno sponsorizzato le forze etno-nazionaliste che hanno riabilitato come eroi nazionali i collaborazionisti col nazismo come Bandera e portato avanti politiche discriminatorie verso la popolazione di lingua russa.  

Non bisogna essere dei sostenitori di Putin per comprendere che la Russia non può accettare di ritrovarsi missili e basi NATO ai suoi confini, né può voltare le spalle alle popolazioni del Donbass a cui l’Ucraina nega persino l’autonomia prevista negli accordi di Minsk che erano stati condivisi dal consiglio di sicurezza dell’ONU.

È evidente che la neutralità dell’Ucraina e il riconoscimento dei diritti delle popolazioni delle regioni di lingua russa sono l’unica via di uscita dalla crisi, mentre Unione Europea, NATO e Usa continuano a fomentare da anni una guerra a bassa intensità nel Donbass.

Andrebbe ricordato il ruolo svolto da UE nel sostegno a Euromaidan presentata come una rivoluzione democratica.  Nonostante il palese coinvolgimento di forze neonaziste nel processo avviato nel 2014, l’Ue ha sottoscritto un accordo di associazione e di libero scambio con l’Ucraina e finanziato prestiti.

Dallo scioglimento dell’URSS, gli USA e la NATO hanno violato gli impegni assunti con Gorbaciov assorbendo i Paesi dell’Europa orientale e non è un caso che l’ex-presidente si sia schierato dalla parte di Putin, come la stessa opposizione comunista.

È interesse del nostro Paese la risoluzione pacifica della crisi e la ripresa della cooperazione con la Russia. Viceversa il Ministro degli Esteri italiano, brillando per subalternità agli Usa, ha ritirato parte del personale diplomatico da Kiev, a differenza di quanto fatto altri da altri paesi europei e dalla diplomazia Ue, mentre il “ministro della guerra” Guerini getta benzina sul fuoco con lo spiegamento di truppe, aerei, navi militari nei Paesi Baltici, in Romania e nel Mar Nero

Proprio l’Italia dovrebbe invece continuare a chiedere quella verità e giustizia finora negate su Andrea Rocchelli, assassinato il 24 maggio 2014, vicino alla città di Sloviansk, mentre documentava le condizioni dei civili intrappolati nel conflitto del Donbass.

Nessun partito nel parlamento italiano ha il coraggio di dire apertamente che la prepotenza degli Stati Uniti e della NATO anche nel caso ucraino rappresenta una minaccia per la pace, mentre è interesse dei Paesi europei stabilire con la Russia rapporti di cooperazione.  

I folli piani di destabilizzazione statunitensi hanno già prodotto una guerra di bassa intensità tra Ucraina e repubbliche autonome che dal 2014 ha causato secondo le stime 14.000 vittime.  

L’atlantismo – divenuto ideologia ufficiale di gran parte delle forze politiche – si dimostra ancora una volta il peggiore nemico della pace. L’Italia deve smettere di esserne complice andando contro i suoi stessi interessi. (Prc/Se Bergamo, 18.02.2022)

  • Contro la guerra, partecipiamo alla mobilitazione indetta nella giornata di venerdì 18 febbraio, a Bergamo, ore 18.00, PRESIDIO in Largo Porta Nuova, davanti alla banca Credito Bergamasco