Locatelli* (Prc-Se): frana di Tavernola, adesso basta con le escavazioni. Confermate tutte le nostre denunce. La Procura accerti le responsabilità

Adesso basta, basta e poi ancora basta! Avete già fatto troppi danni. E’ dalla fine degli anni ’80 inizio anni ’90 che denunciamo, dati e prese di posizione alla mano, l’incompatibilità della prosecuzione delle attività estrattive nell’area di Tavernola-Parzanica (Bergamo), un’area caratterizzata da una fragilità dell’assetto geomorfologico. E’ da anni che denunciamo l’insensatezza di estendere le attività di escavazione facendo uso di esplosivi per le attività estrattive nella miniera di marna da cemento Ca’ Bianca.

Lo abbiamo fatto con assemblee e manifestazioni popolari, interpellanze in sede istituzionale, esposti e tantissime altre iniziative. Adesso con una frana da 2 milioni e mezzo di metri cubi che riparte e incombe su Tavernola e su tutto il lago d’Iseo arriva la conferma delle cause e concause del disastro in corso da parte di studiosi di tre diverse Università. Tra queste le esplosioni dell’attività di cava:” non ci sono le condizioni per proseguire l’attività di escavazione con esplosivi nella miniera Ca’ Bianca. E’ la conferma che non avevamo una ma mille ragioni per opporci alla apertura della miniera Ca’ Bianca.

Ancora nel giugno dell’anno scorso, in un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Bergamo segnalavo tra le altre cose che “ nel corso degli anni diversi cittadini hanno segnalato frastuoni, scosse provocate dagli esplosivi usati per le attività estrattive nella miniera Ca’ Bianca”. E insieme alle scosse segnalato movimenti franosi. In questo esposto chiedevo “accertamenti riguardo alle responsabilità circa tutte le attività di escavazione che sono state improvvidamente autorizzate e portate avanti nel corso degli anni al di là dei numerosi pareri negativi e segnalazioni di fattori di rischiosità ambientale.”

Cosa si aspetta ad accertare queste responsabilità dopo che le stesse sono state ignorate per anni? Quello che indigna è il permesso di ripresa dei lavori di escavazione dato dalla Regione Lombardia dopo l’allarme di un anno fa, tranne poi arrivare in condizioni di emergenza a una nuova sospensione delle attività. Bisogna smetterla di dare priorità al profitto delle aziende. Prima viene l’incolumità dei cittadini e l’integrità dell’ambiente. Fermate una volta per tutte le attività del cementificio prima che sia troppo tardi garantendo la ricollocazione lavorativa per tutti i lavoratori.   (Ezio Locatelli, già coordinatore del Comitato contro la miniera di Parzanica ‘Ca Biancaex Consigliere Regionale e Deputato di Rifondazione Comunista)