LA SINISTRA PER GORI E LA FINE DI UN’ILLUSIONE

La parabola della lista “Ambiente Partecipazione Futuro” inizia con la decisione di appoggiare la candidatura di Giorgio Gori per un secondo mandato come sindaco di Bergamo nelle elezioni amministrative del maggio 2019.

I temi del programma della lista e anche i toni della campagna elettorale erano assai diversi da quelli del programma di Gori, ma ferrea è stata la decisione di apparentarsi con Gori: “per contare” e per “consentire un “voto utile” come hanno più volte ribadito gli esponenti della lista. Lista che raccolse poi il 2,6% dei voti, eleggendo un consigliere comunale nella persona di Roberto Cremaschi.

Che la lista dentro la coalizione di Giorgio Gori avrebbe contato poco lo si è capito subito. In un’intervista (a Lucia Cappelluzzo, Bergamo News – 06 giugno 2019) l’”agguerrito” consigliere Cremaschi dopo essersi vantato di essere “riusciti a far spostare dei voti che nel 2014 erano per Rocco Gargano a Gori (e non a Francesco Macario)”, poi denunciava, con toni degni di un’esponente del defunto pentapartito, che “delle quattro liste a suo sostegno (di Gori – nda) passate il turno, tre sono rappresentate in Giunta, noi invece siamo rimasti a bocca asciutta”. Ma si consolava col risultato di avere ottenuto da Gori l’istituzione dell’assessorato alla partecipazione, assegnato però a Giacomo Angeloni.

Cremaschi indicava nell’obiettivo di una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei cittadini (su temi importanti come ParkingFara, mobilità, sostenibilità ambientale e Porta Sud) il centro dell’iniziativa della sua lista. Ribadendo che “la Giunta è stata eletta per decidere, ma è importante arrivare a decisioni con condivisione e partecipazione”. Peccato che oggi, col senno di poi, possiamo solo constatare che proprio l’assessorato alla partecipazione è certamente quello più fallimentare dell’intera amministrazione Gori: basti pensare a vicende come quella del Parco Ovest, di Boccaleone o anche della presentazione del nuovo PGT.

In ogni caso, secondo “Ambiente Partecipazione Futuro”, Gori si era pure solennemente impegnato a costituire una ulteriore delega, da affidare proprio a Cremaschi, dedicata al tema degli immigrati nei suoi più vari aspetti, da quello culturale a quello religioso, sino al diritto di abitare la città a pieno titolo. Un incarico che sarebbe stato, nel giugno del 2019 in via di definizione, ma di cui ovviamente si sono perse da allora le tracce…

D’altro canto lo stesso Cremaschi sin dall’ottobre 2019, più volte, ha esplicitato dubbi e avanzato proposte relativamente alla questione del Parcheggio della Fara, rilasciando anche alcune interviste, ma senza che il sindaco si degnasse né di considerarle né di rispondergli. Ciononostante ha sempre ribadito la sua fedeltà, e il suo voto, all’amministrazione Gori. Anche quando l’amministrazione Gori ha sgomberato la Kascina Ponchia con la scusa di farci una iniziativa di sostegno per le donne (che ovviamente non è mai stata realizzata).

In ogni caso in sede di discussione delle linee programmatiche della nuova amministrazione Gori la lista “Ambiente Partecipazione Futuro” tramite il consigliere Cremaschi fissa i suoi obiettivi:

  • L’ambito in cui l’amministrazione deve operare, cioè la “Grande Bergamo”. Gori però su questo sino ad ora non ha praticamente fatto nulla e, quando l’ha fatto, lo ha fatto in contrasto con i comuni contermini.
  • Ottenere un ripensamento dell’amministrazione sui temi che avevano segnato la loro adesione critica alla maggioranza: aeroporto, parcheggio della Fara, ma più in generale Città Alta e la sua mobilità, partecipazione. Diremmo, per essere generosi, missione fallita.
  • Aeroporto il cui tetto dei voli che secondo Cremaschi era stato ampiamente superato. A dicembre 2019, con estrema soddisfazione di Gori, è stato annunciato il picco storico dei passeggeri a Orio.
  • Migranti: viene sottolineata la necessità di annullare gli accordi con la Libia. Non solo non se ne è fatto nulla e nemmeno sono stati annullati, ma permangono ancora vigenti anche se, a livello nazionale, le forze di riferimento della lista “Ambiente Partecipazione Futuro” stanno al governo.

Vi erano quindi evidenti elementi di possibile insoddisfazione da parte del consigliere Roberto Cremaschi che però invece il 20 Gennaio del 2020 rilascia uno sconcertante dichiarazione: “Quello di Gori non è il PD in cui mi riconoscerei. Ma il ruolo di segretario (Nazionale) sarebbe compatibile con quello di sindaco”.

Poi arriva il Covid. Gori applaude alla campagna confindustriale su “Bergamo che corre”, si reca con la giunta a mangiare una pizza in un noto ristorante (di proprietà di un consigliere comunale) invitando i bergamaschi ad emularlo e in ultimo favorisce, in modo scellerato, a fine febbraio 2020 un fine settimana di vendite nei negozi cittadini città. Per incrementare le presenze arriva a regalare un biglietto per i mezzi pubblici agli acquirenti. Roberto Cremaschi tace!

“Ambiente partecipazione futuro” tace anche sulla mancata zona rossa in val Seriana e a Bergamo, prende posizione, con Claudio Armati, fuori tempo massimo il 31 marzo 2020 (Corriere della Sera, Redazione Bergamo online, 31 marzo 2020) solo per attaccare la regione a trazione leghista (tra l’altro solo sui “balletti di cifre in cui nessuno crede più”) tacendo sulle responsabilità di Gori e del Governo.

Nel Marzo del 2020, alla nomina di Gianni Scarfone a consigliere di amministrazione della Sacbo, la lista “Ambiente Partecipazione Futuro” non riesce a fare di meglio che appellarsi (BGNEWS di Redazione – 16 Maggio 2020) al neo rieletto Gori affinché “fermi la crescita dei voli dall’aeroporto di Orio”, rivelando in maniera esplicita un’abdicazione palese al loro ruolo di amministratori, tra l’altro di maggioranza.

A questo punto si arriva al grottesco. Dopo anni di battaglie della sinistra contro la gomma e per il ferro (cioè il trasporto ferroviario) Cremaschi sostiene che un eventuale treno per Orio sarebbe un “colossale investimento (….) del tutto inutile e sproporzionato” proponendo tra Bergamo e l’aeroporto un “servizio di trasporto locale integrato su gomma, magari su tracciato dedicato”. Ovviamente le sue decisioni Gori le ha già prese, e mentre Cremaschi si trastulla con trenini e pulmini, ha già deciso di fare transitare a raso in Boccaleone la futura ferrovia di collegamento Orio-Bergamo che è il vero punto critico di questa decisione. Infatti nei mesi successivi la vera battaglia sarà tra i cittadini di Boccaleone e l’amministrazione sull’eventuale interramento di quella tratta ferroviaria in corrispondenza dell’abitato.

E ora l’epilogo.

Colpo di scena, a metà mandato amministrativo di Gori, la lista “Ambiente Partecipazione Futuro” ha valutato opportuno effettuare un avvicendamento, ufficialmente per “dare la possibilità ad altri di maturare l’esperienza di consigliere”. La lista, inoltre, ribadisce, con grottesca insistenza che “fin dall’adesione al programma della maggioranza che ha avuto il consenso dell’elettorato non abbiamo nascosto le nostre riserve su alcune scelte e abbiamo avanzato numerose proposte. Continueremo a farlo, convinti che sia necessario allargare sempre di più il confronto e la partecipazione in città, nella maggioranza e nel consiglio”. Errare è umano perseverare diabolico.

Ad aggravare la situazione concorre poi il fatto che alle dimissioni di Cremaschi, sono seguite le rinunce della seconda e della terza candidata in lista, evidenziando quindi, al di là delle dichiarazioni, la crisi politica che attraversa la lista “Ambiente Partecipazione Futuro”. Infatti se uno si candida a un ruolo si presuppone che sia intenzionato seriamente a svolgerlo, a meno che non abbia ripensamenti di tipo politico.

Ovviamente la scelta scatena le opposizioni, a cui non sfugge il reale significato politico del fatto. Da Ribolla (Lega): “Le dimissioni di Cremaschi segnale di una maggioranza Gori sfaldata”, a Tremaglia (FdI): “Sindaco, uomo solo al comando“. Una critica tutta politica ovviamente tanto che Tremaglia conclude le sue considerazioni dicendo: “Il consigliere Cremaschi si è reso conto che in questa maggioranza di partecipazione ce n’è ben poca… e pure su Ambiente e Futuro non è che siamo messi tanto meglio, se la città è piena di enormi cantieri fermi da anni come ParkingFara e Montelungo.” Dove l’accenno sul futuro che ci aspetta con cantieri opere come quella del ParkingFara voluta da una giunta che più di destra non si poteva pare francamente fuori luogo. Anche questa tempesta in una tazzina di caffè evidenzia “ad abundantiam” il tema delle due destre liberiste, quella economica (rappresentata da Gori) e quella politica (del Centrodestra), che si contendono politicamente l’amministrazione della città perseguendo la realizzazione della stessa visione (quella liberista propria delle classi dominanti). Questa rimane la questione politica centrale con una pseudo sinistra inconcludente e marginale, soprattutto presa da giochini politicisti, ma incapace di ricostruire un proprio reale radicamento sociale. Ed è meglio qui tacere, per carità di patria, sulle recenti elezioni provinciali, dove se possibile i soliti noti geni della lampada hanno assemblato una lista per fermare le destre che ha votato lo stesso presidente votato dalla Lega e da Fratelli di Italia. Tra l’altro non eleggendo nessuno.

Il tutto obbliga Roberto Cremaschi a replicare cercando, fantozianamente, di porre rimedio al presunto “danno” da lui prodotto con la sua scelta all’amministrazione Gori affermando a nome della lista: “di non essere pentiti della scelta fatta nel 2019, senza nascondere da un lato temi critici noti a tutti, a partire dal sindaco, e dall’altro la richiesta di un maggior coinvolgimento nelle scelte, con tempi e modalità adeguate”. Beh, se non è pentito lui, pazienza.

Questa vicenda fa il paio con l’abbandono dopo poche settimane dell’elezione a consigliere del candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle Anesa. Il posto è stato preso dalla consigliera Sonia Coter, che non aveva avuto un mandato diretto dai cittadini, e che si è presto aggregata alla maggioranza di Gori. Un’altra lista, che con ancora meno coerenza della lista “Ambiente Partecipazione Futuro” (il che è tutto dire) ha millantato una sua posizione di opposizione a Gori e che poi ha portata acqua acriticamente al mulino della maggioranza in seno al consiglio comunale.

Ora appare chiaro a molti che alcune posizioni che in campagna elettorale apparivano utili, forti e vincenti si sono alla fine svelate per velleitarie. Accrocchi senza obiettivi realisticamente perseguibili. Sono risultate totalmente inutili per salvaguardare gli interessi dei ceti popolari. La povertà in città è palesemente aumentata, basta andare in stazione alla mattina a vedere quanti dormono ormai per strada. Ma negli anni dell’amministrazione Gori ben due bergamaschi sono entrati nell’olimpo degli uomini più ricchi al mondo: Bombassei con un patrimonio di 2,4 miliardi di dollari, e Antonio Percassi con un patrimonio di 1,3 miliardi. E soprattutto quest’ultimo, e sodali, non ha poco a che fare con le scelte urbanistiche e sociali volute da Gori.

Ora sappiamo. Che dei ricatti sui voti utili e dei fini ragionamenti politicisti sono lastricate le vie del compromesso inconcludente. Che non abbiamo bisogno di candidati incompetenti (come non ricordare le affermazioni pubbliche in campagna elettorale di Anesa che si vantava di non sapere nulla di faccende amministrative) o che abbandonano poi il loro mandato all’inizio o a metà del proprio mandato.

Abbiamo invece bisogno di rimettere insieme una sinistra di classe degna di questo nome, non sarà facile, ma dobbiamo ringraziare Cremaschi e company per averci con chiarezza indicato come non procedere. Speriamo che la prossima volta ne prenda atto anche l’elettorato, non cedendo ai soliti richiami delle sirene dell’opportunismo politico. (Francesco Macario di Bergamo in Comune, Borgo di Terzo 20/01/2022)