La Lediberg (Boost) non deve chiudere!


Possiamo impedirlo con l’unità
e la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori!

MERCOLEDI’ 4 AGOSTO, partecipiamo al presidio dei lavoratori/-trici Boost-Lediberg indetto dalle ore 10.00 all’entrata dei tornelli della fabbrica a San Paolo d’Argon (Via Colleoni)

Se l’imprenditore – a causa delle sue scelte imprenditoriali e finanziarie o dei suoi errori – non è più grado di garantire la continuità produttiva e nemmeno il pagamento degli ultimi due mesi di salario, non possiamo permettere che venga cancellata la Lediberg che tra San Paolo d’Argon e Cenate Sotto ha 50 anni di storia e quasi 900 occupati.
Questo purtroppo è il rischio, grave e concreto, dopo che negli ultimi anni la Lediberg (ora Boost) è finita nel mirino dei giochi della politica e della finanza, del tutto disinteressati all’avanzamento tecnologico, produttivo e lavorativo.

Gli impianti produttivi Boost sono anche di chi ci lavora tutti i giorni: non possiamo permettere che – nei periodi di festa, ferie o distrazione – vengano smontati e, letteralmente, portati via come tante volte è successo nelle realtà produttive italiane. L’unica garanzia che ciò non avvenga viene solo dal presidio permanente dell’azienda da parte dei lavoratori. Bisogna occupare la fabbrica, come è nella tradizione delle lotte operaie del nostro Paese.

Più in generale chiediamo l’intervento del pubblico (Stato e Regione), avendo ben chiaro che rifiutiamo la logica degli ammortizzatori sociali stanziati senza alcuna reale prospettiva di rilancio produttivo. Non è accettabile che gli ammortizzatori sociali vengano usati solo per fare assistenzialismo e tener buona la gente, senza ricercare alcuna reale prospettiva produttiva, mentre si distruggono posti di lavoro, professionalità e potenzialità produttive.
Vogliamo invece che le risorse pubbliche – compresi i fondi previsti nel PNRR – servano per predisporre un serio piano industriale, a innovare i prodotti e il sistema produttivo, a migliorare le condizione di lavoro (anche riducendo l’orario di lavoro a parità di salario) e a garantire occupazione certa ai giovani e a chi non è più giovane. Anche alla Lediberg-Boost.

La lotta deve cominciare: respingiamo gli inviti, più o meno espliciti, al “si salvi chi può”; stiamo invece uniti perché senza unità non si ottiene mai niente e la controparte ci schiaccia. Richiamiamo l’attenzione della stampa e della magistratura affinché vengano chiarite le oscure cause che hanno generato questa grave crisi aziendale. Colleghiamoci e diventiamo parte del movimento delle lavoratrici e dei lavoratoti che in questi giorni in tante parte d’Italia si sta battendo con determinazione e responsabilità contro i licenziamenti e le chiusure delle fabbriche voluti dai padroni, da Confindustria, e dal governo Draghi.

Adottiamo la parola d’ordine dei lavoratori della Gkn Driveline di Campi Bisenzio (Fi): INSORGIAMO! Viva la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Lediberg (Boost)!

L’Alternativa – San Paolo d’Argon / Rifondazione Comunista Bergamo e provincia
www.prcbergamo.it www.alternainsieme.net – rifondazionebergamo@yahoo.it