IN RICORDO DEL COMPAGNO MARIO RONCORONI

Quando un carissimo amico muore, muore un parte di te. Mario era per me una persona speciale, unica con cui confidarsi, ragionare, scherzare e giocare. Su cui poter contare soprattutto nei momenti più difficili.
Ma Mario era anche un compagno, un comunista con un profondo senso di giustizia. Quel senso che metteva nelle sue attività di volontariato e nel suo lavoro di Educatore Professionale sempre a contatto con gli ultimi, con i più indifesi. Per una vita ha lavorato con i disabili fisici e psichici. Li ha educati (dal verbo educĕre – condurre) nella ricerca di una vita migliore, nella loro emancipazione immedesimandosi al contempo nel loro sentire, nelle loro passioni, nelle loro speranze.
Proprio lì, nel mondo del sostegno all’handicap, più di 30 anni fa l’ho avuto come collega e tra noi sono nate subito una amicizia e complicità uniche, granitiche. Anche se io poi ho cambiato completamente settore di lavoro, per tantissimi anni siamo rimasti colleghi, prima a Nembro e a Gandino e poi a Dalmine.
Quanti ricordi mi affollano la mente … il nostro scherzare con battute che solo noi capivamo, le nostre passioni, le nostre confidenze, le nostre discussioni sui massimi sistemi ma anche di musica (i tuoi preferiti Genesis e De André e i miei Pfm e Guccini) e di calcio (unico argomento che ci divideva veramente, tu della Juve e io del Milan) … Mi tornano alla mente i tanti ricordi di militanza politica: manifestazioni, assemblee, attacchinaggi, volantinaggi, la stretta di mano a Landini durante uno sciopero importante della Fiom, quella volta che insieme andammo a Genova nel primo anniversario della morte di Carlo Giuliani, quando incontrammo la mamma Heidi e parlammo a lungo fraternamente con lei. E il suo rapporto stupendo con il compagno Mario Maltempi: che bello vederli parlare magari per un’ora intera fuori dalla nostra sede di Seriate dopo una lunga riunione di politica, di voglia di cambiare il mondo. Tra loro due c’era un feeling particolare e so che anche lui lo sta piangendo.
Certo caro compagno Mario, il mondo non l’abbiamo cambiato ma almeno lui non ha cambiato noi.
L’ultimo onore che Mario mi ha fatto è quello di celebrarne il matrimonio con l’ amatissima compagna di vita Ivana. La donna che più di tutto ha amato e che gli ha donato il frutto più bello: il figlio Francesco. La malattia l’aveva già colpito e provato profondamente ma in noi, in quel giorno di festa, albergava la speranza di tentare l’impossibile, di sconfiggere il mostro che lo stava divorando. Scacciavamo la paura, esorcizzavamo il male.
Non ce l’abbiamo fatta, non ce l’hai fatta amico mio Mario.
Vivrai nelle nostre lotte, sarai per sempre nel Paradiso dei nostri cuori.
Ma soprattutto, per me, vivrai nei ricordi indimenticabili e in questa sensazione di vuoto incolmabile che il tuo andartene mi lascia dentro. Ora, dopo tanta sofferenza, vola libero nell’aria Mario. E torna a noi nel vento di cambiamento di cui abbiamo tanto bisogno per costruire un mondo migliore, un altro mondo possibile, in cui tacciano il rombo delle armi, le menzogne della propaganda bellicista, gli uragani di fuoco e impoverimento che colpiscono sempre e solo i popoli e noi risentiamo nel vento di cambiamento la voce, la dolcezza, l’ironia, la forza di chi come te ci ha arricchito la vita e ora ci ha preceduto nel cammino.

Ciao compagno e amico Mario, che la terra ti sia lieve.

Ad Ivana, Francesco, Mirco, Silvia, Simone e moglie, Claudio e a tutti i famigliari va l’abbraccio più caldo e profondo.

La salma è visitabile presso l’abitazione in via Lonzo, 47 a Nembro.
Il funerale si svolgerà venerdì 20 maggio alle ore 15,00 presso la parrocchiale di Nembro.

(Marco Sironi per i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista e di “Sinistra per un’Altra Seriate”)