Da Unione Inquilini Bergamo. Rifondazione Comunista aderisce, partecipa e invita a partecipare
Comunicato stampa
Dal 1990 l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui i salari sono diminuiti, un dato che mostra come l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro sia stato in Italia continuativo e micidiale. Mentre si intravede una lenta e incerta fuoriuscita dalla pandemia, padronato e governo – con le scelte su licenziamenti, sfratti, pensioni, bollette e quant’altro – mostrano di voler proseguire imperterriti con il massacro sociale più che trentennale.
Sabato 30 ottobre a Bergamo saremo in piazza per dire che non ci stiamo più e lo facciamo a partire dal diritto alla casa, chiamando in causa governo ed enti locali per dire che così non si può andare avanti, ma serve invece una profonda svolta per dare risposte sempre più improrogabili.
Diciamo innanzitutto, in sintonia con la campagna internazionale “sfratti zero” che cade l’ottobre di ogni anno, che occorre fermare la ripresa dell’esecuzione degli sfratti definendo finalmente un tavolo istituzionale che garantisca il passaggio da casa a casa a tutte le famiglie incorse nelle procedure di sfratto per morosità incolpevole.
E’ scandaloso che fra tante case vuote – private ma anche pubbliche – ci siano persone e famiglie che finiscono e rischiano di finire in strada.!
E’ poi incredibile che – a fronte dei fondi straordinari (PNRR) previsti – solo briciole siano riservate per incrementare il patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica (a canone sociale) che ci vede agli ultimi posti in Europa malgrado i bisogni insoddisfatti sempre più consistenti, perché un numero crescente di famiglie, lavoratori e cittadini non ce la fa a stare nel mercato della casa.
E’ tempo infatti, non solo di sostenere le famiglie che non ce la fanno più con l’affitto, ma anche di una nuova legge sui canoni; ed occorre fermare gli ultimi massicci incrementi delle bollette luce e gas che rendono il caro casa insostenibile.
Il patrimonio residenziale pubblico – per lo più risalente a parecchi decenni fa – deve essere risanato, reso efficiente dal punto di vista energetico: ma più alloggi pubblici degradati, privi di manutenzione, addirittura lasciati vuoti.
Chiediamo impegni certi non solo al governo o agli enti preposti (come l’Aler), ma anche ai tanti comuni della bergamasca che non si preoccupano di darsi gli strumenti indispensabili e peraltro già previsti dagli ordinamenti per garantire il diritto alla casa e la promozione dell’edilizia residenziale pubblica.
Ci teniamo infine a dire che la città è di tutti, pertanto anche i quartieri popolari hanno diritto all’ambiente, alla salute, agli spazi e servizi per la vita e la socialità e che non devono essere compromessi dalle speculazioni o da grandi opere calate selvaggiamente.
Unione Inquilini e le altre forze che hanno promosso il presidio-manifestazione di sabato30 ottobre (ore15.30 – piazza Matteotti davanti al Comune di Bergamo) oltre agli inquilini e ai lavoratori invitano a partecipare e portare il loro contributo le realtà sindacali, politiche e associative impegnate per il diritto alla casa.
Bergamo, 27.10.21
Per Unione Inquilini di Bergamo e provincia: la segretaria, Rita Rebecchi (tel. 380 693 3401) – Cfr. anche FaceBook Unione Inquilini Bergamo