L’intervento della compagna Pia Panseri
“Abbiamo scelto di essere oggi fuori dall’ospedale di Alzano Lombardo, tristemente noto in tutto il mondo per essere diventato il simbolo, non solo della pandemia, ma anche della totale inefficienza dalla sanità lombarda. Da qui, nella nostra terra, è partito tutto. I 6000 morti stimati, ma in realtà sembra siano molti di più, nella sola provincia bergamasca, sono stati la conseguenza tragica della prepotenza cinica ed interessata dell’economia intrecciata con la malapolitica. Abbraccio mortale, questo, che ha impedito, attraverso connivenze e vere e proprie complicità, di circoscrivere il danno non istituendo la zona rossa nella Valle Seriana.
Quest’ospedale rappresenta tutto ciò che è e che non è la famosa sanità lombarda dell’eccellenza.Una sanità che ha dimostrato quanto la famigerata legge 23, che ha tradito e ribaltato tutti i principi su cui si basava la riforma del 1978 in tema di salute pubblica, sia una legge non solo inefficiente, ma assai pericolosa. Una legge che ha permesso e incentivato lo smantellamento della cosiddetta sanità territoriale e spostato milioni di euro e migliaia di utenti verso la sanità privata. Enormi o interessi hanno agito sulla nostra pelle e la pandemia di covid non ha fatto altro che scoperchiare il vaso di Pandora mettendoci davanti ad una realtà da incubo che ha prodotto , e ancora produce, migliaia e migliaia di morti.
Ora, ad un anno dal cosiddetto paziente uno , possiamo dire senza paura di essere smentiti, che il vero malato, il paziente zero, è la sanità lombarda. Il modello lombardo dell’efficienza è, in realtà, quelli dei Formigoni, dei Brega Massone(clinica santa Rita) degli amici degli amici e degli innumerevoli scandali di cui le cronache ci hanno riportati i dettagli. La legge 23 non deve essere solo riformata o aggiornata, ma è necessario ribaltare completamente questo modello superando tutte le scelte sciagurate che lo hanno prodotto. Il Servizio Sanitario pubblico deve basarsi sui principi fondamentali della prevenzione , dell’uguaglianza, della gratuità ed essere un servizio efficiente che si occupi di medicina preventiva, di sicurezza del lavoro e della scuola e di tutela dell’ambiente.
LA SALUTE TORNI AD ESSERE UN BENE COMUNE TUTELATO DALLA COSTITUZIONE!LA SALUTE NON È UNA MERCE, LA SANITÀ NON È UN’AZIENDA!RIPRENDIAMOCI LA SANITÀ PUBBLICA!