(20.07.22) Convocazione del Comitato Politico Federale

della Federazione di Bergamo del PRC/SE

(20 luglio 2022 ore 21.00)

L’Italia in questo momento storico sta sommando gli effetti di varie crisi.

L’UE e il governo Draghi hanno risposto alle crisi con un ritorno all’austerità che colpisce pesantemente l’economia reale e le classi lavoratrici già tartassati dai precedenti aumenti delle bollette e dal carovita. Le conseguenze saranno pesanti con chiusure e/o acquisizioni di aziende da parte di gruppi esteri (vedi a Bergamo il caso “Maier Cromoplastica”), licenziamenti e nuova disoccupazione, perdita di potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, crescita delle fasce sociali impoverite. Sul piano ambientale la guerra ha dato l’occasione per rinunciare definitivamente alla transizione ecologica con il ritorno del carbone, delle trivellazioni e l’inserimento di nucleare e gas nella tassonomia europea.

Dal governo dei ”migliori” non sono arrivate risposte concrete all’emergenza sociale, al carovita, alla precarietà, ai bassi salari né alcun rilancio del ruolo del pubblico. Anzi proseguono i tagli a scuola, sanità e spesa sociale mentre aumentano le spese militari e si elargiscono enormi risorse alle imprese attraverso il PNRR. La pandemia non ha indotto alcuna svolta sostanziale nell’orientamento del governo tanto che viene rilanciata persino l’autonomia differenziata delle regioni nella versione più estrema con il ddl della ministra Gelmini, un colpo irreversibile all’unità nazionale e all’uguaglianza dei diritti che penalizza fortemente il mezzogiorno ma non solo.

Il bilancio del governo Draghi è quindi, dal nostro punto di vista, fallimentare come il complesso di una carriera costruita con la svendita del nostro paese e lo strangolamento della Grecia.

La guerra in corso e le politiche del governo Draghi, confermano che il bipolarismo è un gioco truccato e che si procede verso una democratura con governi, comunque fragili (come dimostra la recente crisi di governo) che teorizzano di non dover essere controllati dal Parlamento. Draghi anche nella scelta di dimettersi evidenzia la solita malcelata arroganza e il disprezzo per la democrazia costituzionale. Già è accaduto che altri partiti – Lega e Italia Viva – non votassero importanti provvedimenti. Perché Draghi non si è dimesso allora? Evidentemente ora usa M5S come scusa per lasciare. L’accelerazione politica in atto potrebbe quindi anche portarci in una situazione di elezioni politiche anticipate.

E’ proprio dentro il precipitare della crisi di sistema e dell’orizzonte delle possibili elezioni politiche che occorre lavorare per la costruzione di un’alternativa popolare e autenticamente di sinistra ai poli politici esistenti caratterizzati da un nuovo atlantismo militarizzato ed aggressivo che vede in prima fila PD e FdI. Questo lavoro va portato avanti a tutti i livelli, nei territori, mantenendo in ogni dove una linearità di collocazione politica.

Lavoriamo per un’alternativa popolare e pacifista a questa classe dirigente che ha impoverito il paese e ci ha portato in guerra. Il percorso verso l’Unione Popolare avviato con De Magistris e le parlamentari di ManifestA il 9 luglio è sempre più necessario. La proposta di Unità Popolare va costruita sulla base di un programma di rottura e cambiamento contrapposto alle politiche portate avanti dalle forze di maggioranza che sostiene Draghi e dal partito unico della guerra, della precarizzazione, delle privatizzazioni, della devastazione ambientale.

L’autonomia e l’alternatività rispetto ai poli esistenti – e in particolare al PD – è fondamentale per rendere evidente che proponiamo di ricostruire una sinistra popolare che propone politiche radicalmente diverse da quelle antipopolari che hanno caratterizzato il centrosinistra. Per questo ribadiamo la nostra critica non settaria ma determinata alle posizioni di quelle formazioni di sinistra e ai verdi che perseverano nell’alleanza con un PD che si identifica con il governo Draghi.

Proprio l’esempio di Melenchon e della NUPES in Francia dimostra per l’ennesima volta che una sinistra radicale può tornare ad avere dimensioni elettorali di massa sulla base di un profilo di netta distinzione dalle classi dirigenti responsabili delle politiche neoliberiste al servizio delle oligarchie economiche. Troviamo contraddittorie le dichiarazioni di entusiasmo per i risultati di Melenchon e la reiterazione dell’alleanza subalterna con i partiti che hanno un evidente profilo macroniano. Né appare assimilabile al “campo largo” italiano l’esperienza delle nostre compagne e compagni di Unidas Podemos in Spagna che pur con grandi difficoltà hanno una dimensione e un potere contrattuale ben diverso dopo una stagione di movimenti come gli “indignados” che ha cambiato negli anni scorsi i rapporti di forza. 

Dall’altro lato dopo la Pandemia e le sue pesanti conseguenze, nella consapevolezza delle nostre difficoltà e nella straordinarietà del contesto in cui ci troviamo, il partito ha deciso di avviare un percorso di rinnovamento tramite una Conferenza nazionale di Organizzazione che dobbiamo avviare urgentemente anche nella nostra federazione a tutti i livelli e che deve coinvolgere profondamente il nostro modo di essere.

E‘ questa un’importante occasione per affrontare le nostre difficoltà di fondo a cui fa cenno il documento congressuale: pensiamo solo alla scarsità di giovani e donne nella composizione del partito o alle difficoltà nel declinare oggi il ruolo storico ed un impianto politico di fondo della rifondazione comunista.

Proprio il carattere unitario di questa iniziativa, decisa dall’ultimo Congresso Nazionale, pone con questa Conferenza d’Organizzazione l’obiettivo della gestione unitaria della nostra organizzazione che si deve sostanziare in un’attitudine all’innovazione in direzione di un maggior radicamento del partito nelle lotte sociali.

Radicamento a cui potremo ricominciare a lavorare concretamente a partire dalla ripresa della nostra festa provinciale a Torre Boldone.

Su questi temi viene convocato il Comitato Politico Federale della Federazione di Bergamo del PRC/SE per mercoledi 20 luglio 2022 alle ore 21.00 presso la nostra sede di Via Borgo Palazzo 84g. Sarà possibile partecipare in presenza presso la sede della federazione oppure in remoto (*) tramite le consuete modalità.

Presenzierà il compagno NELLO PATTA della segreteria nazionale.

OdG: 1 Fase politica internazionale e nazionale, la crisi del governo Draghi.

2 – Lo stato del percorso verso l’Unione Popolare.

3 – La conferenza d’Organizzazione.

4 – La festa Provinciale di Torre Boldone.