
Guai a chi per l’8 marzo si permette di evocare feste, mimose o anche di enumerare conquiste quotidianamente disattese. La crisi sociale scatenata dalla pandemia tocca in modo drammatico la vita delle donne: fra novembre e dicembre 2020 hanno perso il lavoro 99.000 donne, malgrado ammortizzatori sociali e blocco dei licenziamenti. Precarie, part-time spesso involontarie, partite Iva, piccole artigiane e commercianti escono dal lavoro e spesso rinunciano a rientravi, se è vero che sempre in quei mesi le disoccupate crescono di 20.000 unità e le inattive di 60.000; sono quelle che hanno perso la speranza di trovare un lavoro e non lo cercano più.
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